L’antisemitismo studiato per la prima volta all’università

26/11/2013 

  

 
 
L'università la Sapienza

L'UNIVERSITÀ LA SAPIENZA

Accordo di ricerca tra l'ateneo romano de "La Sapienza" e ISGAP di New York

FABRIZIO MASTROFINI
ROMA

 

Per la prima volta in Italia è stato firmato un accordo di cooperazione ad alto livello scientifico e culturale sul tema dell’antisemitismo. È accaduto ieri mattina, all’interno dell’università di Roma «La Sapienza», che ha scelto come partner internazionale l’Isgap (Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy), istituzione quest’ultima che ha sede a New York ed era rappresentata, tra gli altri, dal direttore, Charles Asher Small che ha parlato della necessità di una «formazione interdisciplinare e la pubblicazione di studi analitici» come obiettivo della nuova fase di studio.

L’accordo entrerà nel vivo già dal prossimo semestre con seminari ed incontri. Perché l’antisemitismo è un fenomeno diffuso, pervasivo, che ha radici antiche ed è destinato a riemergere. E si contrasta solo con gli strumenti della ricerca e della cultura. In proposito il Rabbino Capo Di Segni ha avuto parole chiarissime: «l’antisemitismo è una bestia antica che si veste di volta in volta con abiti differenti. Oggi può essere identificabile con il negazionismo, la comicità che rispolvera stereotipi negativi, si manifesta sugli striscioni negli stadi e sui muri nelle strade, è infine iniettato attraverso la propaganda antisionista che mira a criticare Israele ma nasconde sempre altro, confondendo i piani politico e religioso». «Rav Sacks – ha concluso Di Segni – ha detto che l’antisemitismo si appropria di concetti predominanti e condivisi nella società. Oggi l’antisemitismo parla la lingua dei diritti e colpisce al cuore l’identità ebraica e i suoi riti». Ne sono un chiaro esempio le battaglie in sedi istituzionali europee contro la macellazione rituale e la circoncisione.

Molto dettagliata anche l’analisi della prof.ssa Marina Cafiero, coordinatrice del Dottorato in Storia, Antropologia, Religioni ed impegnata su molteplici fronti di ricerca. Uno di questi, molto promettente, ha notato prendendo la parola, riguarda il «lessico dell’antisemitismo nelle fonti storiche arrivate fino a noi, per  costruire un database digitale di questo thesaurus che possa essere uno strumento di analisi e un riferimento per gli studi sulla materia e per il contrasto alle sue espressioni nella nostra società». Gli esempi più lampanti, ha aggiunto, vengono ad esempio dai termini perfidia/perfido e infedeltà/infedele che attribuiscono agli ebrei caratteristiche morali e poi naturali, biologiche e antropologiche «per porli fuori dalla cittadinanza e contrapporli ai buoni cristiani», attraverso  «un uso linguistico finalizzato a scopi politici». Anche per la prof.ssa Cafiero è «il negazionismo una delle più recenti incarnazioni dell’antisemitismo» e dunque uno degli aspetti fondamentali dell’accordo tra «La Sapienza» e Isgap è di studiare il fenomeno «con contributi di alto livello scientifico».

L’Isgap, ha confermato il direttore Small, si occupa in ambito accademico delle origini, dei processi e delle manifestazioni associate all’antisemitismo, oltre ad altre forme di pregiudizio, incluso il razzismo. Fondato nel 2004 l’Isgap è  presieduto dal Premio Nobel Elie Wiesel. Venerdì tra l’altro l’Università di Roma «La Sapienza» conferisce la laurea «honoris causa» a Samuel Modiano, sopravvissuto ai campi di sterminio.

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